Il segreto del successo di un’azienda? Saper sfruttare il suo patrimonio di dati. Non è un caso che le aziende che negli ultimi anni sono riuscite a crescere di più, nonostante le complicazioni e le difficoltà scaturite dalla pandemia da Covid, sono quelle che hanno adottato un approccio data-driven. Tutte le realtà a livello globale si sono scontrate prima con l’interruzione e i ritardi delle supply chain causati dal Covid, per poi trovarsi ad affrontare nuove crisi, quelle relative alla scarsità di materie prime e, più recentemente, al caro energia.

Una serie di variabili impazzite ha imposto a imprese di ogni dimensione di rivedere i loro piani e chi già aveva investito su soluzioni evolute di business intelligence è riuscito ad accusare meglio il colpo e a reagire più efficacemente agli imprevisti. Attenzione, però: non chi semplicemente ha accumulato più dati telemetrici, ma chi è stato in grado di catalogarli e sfruttarli in maniera efficace. Oggi è infatti relativamente semplice ed economico immagazzinare quantità enormi di informazioni, ma questa da sole non sono sufficienti: devono essere disponibili facilmente e velocemente (e in maniera sicura) a tutte le funzioni aziendali ed è necessario mettere in piedi strumenti che permettano a tutti, e non solo a ingegneri data scientist, di interrogarli.

Business Intelligence: per abilitarla bisogna abbattere i silos di dati

Tante realtà hanno negli anni abbracciato la filosofia del dato, ma spesso si sono ritrovate di fronte ad alcuni problemi che in parte hanno frenato il potenziale degli investimenti fatti. Un classico esempio è quello dei silos informativi: i dati sono presenti e, spesso, anche ben organizzati, ma sono separati come a comparti stagni. Il reparto marketing ha visibilità su alcune informazioni, quello sales su altre, ma nessuno riesce ad avere una visione di insieme, spesso fondamentale per prendere le decisioni di business giuste.

Un altro problema è quello di estrarre il valore dai dati: se ogni volta che bisogna analizzare dei dati è necessario un esperto in grado di interrogare i database o qualcuno che sappia dove sono le informazioni, come esportarle e come interpretarle, è impossibile essere abbastanza reattivi.

Essere data-driven, insomma, non significa accumulare enormi quantità di informazioni, ma essere in grado di metterle in ordine, di essere immediatamente fruibili da chiunque in azienda, ovunque si trovi.

Sac planning

SAP Analytics Cloud for planning, la business intelligence in Cloud

Una delle “lezioni” che abbiamo appreso dalla pandemia è che indipendentemente dal mercato in cui si opera, è necessario dover sempre prevedere scenari alternativi quando ci si trova di fronte a degli imprevisti. Riuscire a reagire velocemente a un problema, che sia una nave cargo bloccata e la necessità di trovare in fretta fornitori alternativi, permette di garantire la continuità del business e di ottenere un vantaggio competitivo. Per essere reattivi, però, è necessario adottare soluzioni di automazione in grado di dare velocemente quelle risposte che, con strumenti tradizionali, richiederebbero ore di lavoro da parte degli esperti. Smart Predict è una funzionalità di SAP Analytics Cloud for Planning (SAC, per brevità) che fa leva su intelligenza artificiale, machine learning e analisi statistica per prevedere possibili scenari. Grazie all’IA, i decision maker potranno simulare all’interno di sandbox il possibile risultato delle loro scelte, valutando così differenti opzioni così da prendere decisioni informate, basate sui dati.

Un altro vantaggio dell’adozione di SAC Planning è che contribuisce ad abbattere i silos. La suite in cloud include infatti strumenti di collaborazione che consentono di elaborare processi di lavoro snelli ed efficaci, semplificando la comunicazione, la collaborazione e la condivisione delle informazioni fra le varie funzioni aziendali e consolidando tutto il patrimonio informativo all’interno di un’unica sorgente. Gli strumenti di SAC consentono di condividere in sicurezza le informazioni fra tutti i reparti e di assegnare le differenti priorità tramite calendari condivisi e workflow evoluti, semplificando in particolare la collaborazione fra team che operano da remoto,

Search to Insights: interrogare i dati tramite linguaggio naturale

A contraddistinguere la soluzione SAP la funzione Search to Insights, che permette di interrogare i dati nella maniera più semplice possibile: usando il linguaggio naturale. Come si farebbe con assistenti vocali come Alexa o Google Home, per capirci. Per elaborare scenari, effettuare stime o avere informazioni sulla situazione attuale, non saranno più necessario esperti capaci di interrogare le fonti di informazioni: basterà porre una domanda.



Un approccio data-driven è la chiave per rimanere competitivi in qualsiasi settore. Con SAC Planning è possibile farsi guidare dai dati in modo semplice e intuitivo.

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