Il mondo del lavoro oggi sta vivendo, soprattutto in Italia, una considerevole discrasia. Se da un lato, infatti, il problema della disoccupazione affligge molte aree del Paese, dall’altro le aziende stanno vivendo un periodo di skill shortage considerevole, impossibilitate a identificare persone con le competenze adatte. Insieme, digitalizzazione e risorse umane possono aiutare a risolvere questo problema, lavorando su più fronti diversi. Per esempio, il digitale può essere abilitante anche per la valorizzazione delle competenze, oltre che per attività più dirette come la ricerca di personale, che però ha poco a che vedere con il cambiamento aziendale.

Digitalizzazione e risorse umane, un connubio vincente

La digitalizzazione, infatti, può essere di supporto alla gestione del personale, in particolare per quanto riguarda la gestione delle carenze, seguendo almeno tre linee di azione principali: quella della maggiore efficienza, quella della ricerca attiva e quelle pratiche di Employer branding, sempre più importanti per le aziende che vogliono attrarre talenti in un mercato che li richiede con maggiore insistenza. Vediamo insieme alcuni di questi punti, tralasciando gli aspetti legati alla ricerca del lavoro, poiché non coinvolgono in modo così diretto cambiamenti che si possono effettuare in azienda, ma semplicemente l’uso di strumenti di terze parti.

L’automazione è un alleato per le aziende e per i lavoratori

Nel mondo del lavoro, una delle principali fonti di frustrazione per il personale, in particolare quello altamente qualificato, è quella di doversi impegnare in operazioni ripetitive e a basso valore aggiunto. In quest’ottica l’automazione è un validissimo supporto. Non solo per quanto riguarda il floor shop delle realtà produttive, in cui l’impiego di macchinari sempre più evoluti sta affrancando le persone dalle operazioni meno entusiasmanti, ma anche per quanto riguarda la gestione delle pratiche o degli asset digitali aziendali.

Perché, per esempio, delegare una persona ad assicurarsi che gli schemi tecnici inclusi nei manuali d’uso e manutenzione siano aggiornati quando è possibile fare in modo che ERP, CRM e gestione documentale dialoghino correttamente e questo avvenga in automatico?

Inoltre, come ricaduta diretta, l’automazione riduce il tempo di lavorazione in termini di ore/uomo per ciascuna operazione, rendendo di fatto meno pressante la carenza di personale, dal momento che quello presente sarà più produttivo.

Ricerca di personale

Ottimizzazione dei flussi di lavoro

Un altro acerrimo nemico della soddisfazione del personale e dei collaboratori è la burocrazia interna. Se un venditore per vedere approvato il proprio ordine deve farlo circolare in tre uffici diversi, con un modello compilabile solo attraverso maschere fisse, magari realizzato diversi anni prima, sarà disincentivato a utilizzare il sistema, gravando sugli uffici o, peggio, cercando realtà più agili. Lo stesso vale, per esempio, per i flussi di approvazione delle commesse.

Non è un mistero che le infrastrutture informatiche, in questo caso con particolare riferimento all’ERP, possano aiutare ad automatizzare i processi, sollevando il personale dai passaggi burocratici. In seconda battuta, inoltre, i dati raccolti permetteranno di identificare colli di bottiglia e ridondanze, aiutando nel tempo a costruire procedure più snelle e a sopprimere i passaggi non più necessari.
Anche in questo caso, oltre al vantaggio in termini di qualità del lavoro e attrattività, ci sarà anche un vantaggio diretto: l’alleggerimento delle procedure renderà anche il personale amministrativo e gestionale più efficiente, riducendo la necessità di nuove figure.

Le condizioni di lavoro migliorano grazie al digitale

Questo tema è particolarmente ampio poiché comprende potenzialmente qualsiasi aspetto, dalla semplice comodità, per esempio di disporre di un accesso unificato per tutti i sistemi e i servizi aziendali, fino alla sicurezza sul lavoro vera e propria, per esempio dotando i macchinari di movimentazione di sensori anti collisione, identificando rotte più efficienti per trasporti e persone, pianificando spostamenti più sicuri sulle basi delle serie storiche e così via.

Insomma, il digitale può supportare e migliorare tutti gli aspetti del lavoro. In particolare, anche per quanto riguarda, come abbiamo visto, la sicurezza vera e propria. Adottare un sistema di manutenzione più efficiente ed efficace per esempio, può avere un impatto estremamente positivo sia sui livelli di stress degli operatori, che non dovranno più temere rotture da un momento all’altro, sia sul rischio di incidenti derivanti da guasti e rotture.

Lavoro remoto, smart o per obiettivi

La qualità del lavoro e dell’ambiente di lavoro oggi è uno dei principali driver decisionali, oltre al sempreverde tema economico, per le persone alla ricerca di una nuova occupazione. Abbiamo accennato a come l’employer branding, cioè la percezione che dipendenti e collaboratori hanno di un’azienda, sia un tema sempre più importante.

E se per migliorarla ci sono già molti strumenti “tradizionali”, come benefit e premi, senza dubbio il Digitale può offrire la porta di accesso a una delle caratteristiche più richieste dai potenziali impiegati e lavoratori di oggi: la possibilità di accedere a forme di lavoro agile o remoto. In questo caso, più che richiedere una soluzione tecnica per sé (potenzialmente, gli strumenti per il remote working esistono da almeno quindici anni) si tratta di una operazione di change management, quella che forse per le aziende è la sfida più impegnativa.

Cambiare per migliorare

Come possiamo notare, tutte i contesti in cui il digitale può aiutare le aziende a fare fronte alla carenza di personale, hanno una caratteristica comune: sono prima di tutto strumenti di miglioramento, che in questo caso assumono la valenza di doppio beneficio. Oltre a risultare attrattivi, o conservativi, per il personale, infatti, offrono vantaggi concreti che, con il tempo, diventeranno veri e propri asset aziendali.

Quando si verifica una sistemica carenza di personale in azienda, ci sono due strategie che le aziende possono mettere in campo, idealmente in modo parallelo: da un lato ottimizzare ed efficientare i processi, in modo da ridurre il carico sui collaboratori presenti, dall’altro fare in modo che l’azienda diventi più attrattiva per le maestranze necessarie. In ciascuno dei due casi, il digitale è un prezioso supporto.

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